Soffio di Benessere dalle Marche: in vacanza dal sentiero 9A.

Questo mese il mio soffio di benessere arriva da un luogo un po’ speciale: non dalle Marche, ma dalle montagne dell’Alto Adige, precisamente da Castelrotto, dove sto trascorrendo qualche giorno di vacanza. Ho deciso di cambiare anche il nome della rubrica, per l’occasione: Soffio di Benessere dalle Marche… in vacanza.
Perché a volte è importante ricordarsi che anche chi accompagna ha bisogno di fermarsi, respirare e ricevere.

Eppure, anche qui, nel silenzio della natura alpina, qualcosa di profondo si è mosso. Come sempre, quando smettiamo di cercare… accade.

È successo subito, il primo giorno, scendendo a valle lungo il sentiero 9A. A un bivio ho visto lui: Impatiens.
Subito l’ho riconosciuto: piccolo, elegante, con quei fiori delicati e leggermente chinati. Un piccolo fiore che conosco bene. Un fiore che, anni fa, mi ha accompagnata all’inizio del mio percorso come naturopata, quando avevo ancora il passo accelerato di chi vuole “fare tutto subito”, e il cuore spesso più avanti del corpo. Piccolo, elegante, con quei fiori delicati e leggermente chinati. Ho subito pensato: “Che bella coincidenza.”

Poi, nei giorni successivi, il pensiero ha lasciato spazio allo stupore, le “coincidenze” sono diventate presenze costanti: cespugli interi di Impatiens lungo i bordi dei sentieri, gruppi di fiori che sembravano aspettarmi. Come se volessero sussurrarmi qualcosa. E io, finalmente in ascolto, ho smesso di pensare e ho lasciato che fosse il cuore a rispondere.
Ed io non ho potuto fare a meno di chiedermi:“Che messaggio mi sta portando oggi?”

Chi conosce i Fiori di Bach sa che Impatiens lavora per restituire equilibrio a chi vive tutto con urgenza, a chi si irrita con i ritmi lenti, a chi è impaziente con gli altri e – soprattutto – con sé stesso. Io ero così. E Impatiens mi è stato vicino nei momenti in cui facevo fatica a rallentare, a rispettare il tempo naturale delle cose. È stato un guaritore silenzioso nel mio cammino.

E ora?
Ora che affronto la vita con più calma, che accompagno tante persone nel loro processo, che ho imparato ad ascoltare senza forzare…Impatiens è tornato. Non per restare, ma per salutare.

L’ho percepito chiaramente: non ho più bisogno di lui come sostegno terapeutico.
Vederlo qui, così diffuso, così luminoso, è stato un modo per chiudere un cerchio.
Un cerchio fatto di crescita, dolcezza e consapevolezza.
È come se il cosmo mi avesse detto: “Hai compreso il tuo insegnamento. Ora ammira la bellezza e prosegui.”

IMPATIENS NON ERA SOLO.
Durante le mie escursioni in questi giorni, ho incontrato altre presenze verdi, come piccoli sussurri del paesaggio. Nessuna cercava attenzione. Eppure erano lì, discrete e generose, come messaggeri gentili lungo il sentiero.

🌿 LA VERGA D'ORO (SOLIDAGO), con la sua luce dorata, mi ha ricordato l’importanza di lasciar andare ciò che pesa, dentro e fuori. In naturopatia la conosciamo come pianta di drenaggio, amica dei reni e del sistema linfatico.
Ma io la sento anche come una guida nei passaggi emotivi: è utile quando si chiude una fase della vita e ne inizia un’altra.
Un consiglio? Anche solo osservare il suo colore nelle camminate o preparare un infuso leggero (chiedi al tuo erborista di fiducia...lo puoi anche trovare in commercio) può aiutare a favorire un senso di liberazione e alleggerimento.

🌿 La SALVIA GLUTINOSA, così diversa dalla più nota Salvia officinalis, si distingue per le sue foglie morbide e le sue infiorescenze gialle.
Nel bosco, la sua presenza è radicata e solida, ma al tempo stesso aperta verso la luce.
Dal punto di vista energetico, è come se ci invitasse a credere nella nostra forza interiore, a stare nel nostro corpo con fiducia.
Per me, è una pianta che parla di identità e centratura.
Un piccolo rituale che amo fare? Passarle accanto lentamente, lasciando che il suo aroma mi avvolga, come a dire: “Sono qui, resto con te.”

🌿 La MENTA SELVATICA, pungente e vivace, è impossibile da ignorare. Il suo profumo arriva prima della sua forma.
È una pianta che in naturopatia associamo al risveglio, alla digestione fisica e mentale, alla chiarezza.
Quando la trovo spontanea in natura, mi sembra sempre che porti un messaggio preciso: “Lascia andare il superfluo e rinfresca la tua visione.”
Un consiglio pratico? Raccoglierne una fogliolina con delicatezza, strofinarla tra le dita e poi inspirarne l’aroma profondo può aiutare a ritrovare concentrazione e lucidità, soprattutto nei momenti di confusione.

Camminando tra queste erbe, ho percepito una compagnia sottile ma costante.
Non erano lì per caso. Erano lì per ricordarmi qualcosa. Per camminare accanto.
Come se la natura stesse dicendo:
"Ti vediamo. Ti accompagniamo. A ogni passo."

Mentre camminavo immersa in questa natura così diversa da quella delle Marche, ho pensato a voi.
A tutte le persone che leggono la mia newsletter, che si fermano cinque minuti per ritrovare un contatto con sé stesse, che scelgono un piccolo gesto di benessere nel mezzo della giornata.
E mi sono detta che questo diario, questo articolo speciale, è come una telefonata da lontano: “Tutto bene, sono qui. E sto vivendo qualcosa che desidero condividere con voi.”

Perché la naturopatia è anche questo: ascoltare i segnali, fermarsi a guardare un fiore che ci ha aiutati tanto, lasciarlo andare e dire grazie.
È sentire che ogni pianta, ogni incontro, ogni aroma… ci parla.
E che anche in vacanza, anche lontano da casa, possiamo ritrovare noi stessi.

In fondo, non siamo mai soli quando camminiamo nella natura. Le piante ci osservano, ci accompagnano, ci riflettono.
Impatiens è stato uno specchio per me, e ora che quel riflesso si è dissolto, resta solo gratitudine.

Chiudo questo diario con un pensiero per te che mi leggi:
Hai mai incontrato – di nuovo – una pianta, un fiore, un odore… che apparteneva a un momento importante della tua vita?
Cosa ti ha detto? Cosa hai sentito?

Ti abbraccio da queste montagne silenziose,
con il cuore aperto e la mente leggera,
🌼 Gloria